Detta anche “Cappella di Gesù Cristo”, per la presenza in essa dei simulacri del Cristo morto e del Sacro Cuore di Gesù. La cappella, una delle maggiori, conserva il bellissimo simulacro attribuito a Giuseppe Lonis, nativo di Senorbì (XVIII sec.). Era presente anche nella vecchia parrocchiale, con il titolo di Cappella del Crocifisso, come testimoniato anche dal paliotto, al centro dell’altare. Il Cristo morto era al centro, fino al secolo scorso, della sacra rappresentazione de “S’incravamentu” e de “Su scravamentu” (Gesù messo in croce e poi deposto dalla stessa) nel Venerdì Santo. Ultimata la sacra rappresentazione, si snodava la processione per le vie del paese, con i simulacri del Cristo morto seguito da quello della Madonna Addolorata. Attualmente di tutto il rito rimane solamente la processione.