La seconda delle maggiori conserva il bellissimo simulacro dell’Apostolo San Pietro, che si dice trasportato dallo scomparso villaggio di Sennoru, a circa un chilometro da Guasila, e il simulacro della Vergine Maria, Patrona di Guasila, secondo la tradizione bizantina. La festa patronale della SS.V.Assunta si svolge a Guasila nei giorni 14, 15 e 16 del mese di agosto, con momenti sacri e profani di grande richiamo. Già nel giorno dell’antivigilia si svolge un antichissimo rituale, quello della Vestizione del simulacro, una cerimonia che si protrae per diverse ore e che presenta diversi e interessanti aspetti che meritano alcuni cenni. Il simulacro della Vergine è disteso, secondo la tradizione ortodossa bizantina della “dormitio Virginis”. Dalla nicchia della sua cappella viene tolta e adagiata sul letto dorato. Seguono poi alcuni atti che riportano allo schema del rituale funebre: si tolgono le vesti comuni, si dà una mano di oli e profumi e, infine, si mettono le vesti “buone”. Sopra di queste si sistemano “is prendas”, cioè i gioielli e la corona argentea. Il letto dove è sistemato il simulacro viene coperto con un ampio velo, sistemato su delle arcate in legno, sorrette dagli angeli. Il rito della vestizione termina con il trasporto del tutto al centro della chiesa. Quest’ultimo atto segna anche l’inizio dei festeggiamenti, tra i quali la solenne processione per le vie del paese. Il culto popolare dell’Assunta è praticato in Sardegna da tempi immemorabili, importato dalle regioni orientali. Tale culto ha anticipato di molto gli interventi della stessa Chiesa cattolica, che superò i contrasti legati alla discussione teologica dell’assunzione della Gran Madre di Dio già con il dogma dell’Immacolata Concezione (1854), che definiva l’assoluta estraneità della Vergine Maria al peccato. Il l° di novembre del 1950, infine, il papa Pio XII definì il dogma dell’Assunzione. Ma, in molti luoghi della Sardegna, come a Guasila, vige ancora la tradizione orientale della Vergine dormiente.Una bella statua dell’Assunta occupa la nicchia dell’altare maggiore, luogo riservato per tradizione al santo patrono. Un manoscritto della seconda metà dell’Ottocento riporta la “Novena in onori de sa santissima Virgini Assunta patrona de sa parrocchiali cresia de Guasila, riformada de su teolugu rettori parrocchiali Franciscu Melas” dove, con le orazioni in sardo e in latino, compaiono anche i bellissimi canti del “Deus ti salvi Rejna” e i “Goccius in onori de Maria SS.ma Assunta”