Progettata dall’illustre architetto cagliaritano Gaetano Cima, la parrocchiale venne eretta tra il 1842 e il 1852. Di stile neoclassico, ricalca lo stile più volte espresso dal Cima nelle sue costruzioni, rifacendosi a monumenti storico-artistici di prim’ordine, quali la Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino e lo stesso Pantheon romano. Il tempio presenta una pianta ottagonale, da cui si ergono possenti colonne, che sorreggono la maestosa cupola. Tale corpo rotondo è preceduto, a Nord-ovest dal pronao con sei colonne doriche, a cui si accede tramite breve scalinata. A Sud viene riproposto lo stesso motivo, ma questa volta chiuso, con pseudo-colonne in blocchi di pietra arenaria. La costruzione sovrasta la piazza antistante, allargata in seguito per darle il giusto spazio, andando a costituire il punto centrale del centro abitato. Il progetto, affidato all’impresaro Cosimo Crobu, subì in corso di esecuzione delle modifiche anche importanti, soprattutto in riferimento alla parte esterna. All’interno, la parrocchiale si presenta ricca di marmi e di pitture significative. È il caso della volta cupolare, con motivi geometrici e floreali a spicchi, che dalla base della cupola raggiungono il suo centro, concludendosi in un lanternino. Due cappelle maggiori, una dedicata alla Vergine Assunta dormiente, secondo l’uso greco-ortodosso, l’altra dedicata al Cristo morto, simulacro attribuito a Lonis di Senorbì (1700), di pregevole fattura, accompagnano architettonicamente l’altare maggiore, separato dal restante corpo circolare da una balaustra in marmo. Nella nicchia di detto altare è presente la statua della SS. Vergine Assunta, a cui il tempio è dedicato. Le predette cappelle sono intervallate da altre quattro cappelle minori. Laterali all’altare maggiore sono le sacrestie. Sono conservati anche diversi elementi della vecchia parrocchiale, come il pulpito e il fonte battesimale, oltre a una bellissima acquasantiera. La parrocchiale costituisce uno dei monumenti religiosi più importanti in Sardegna e una delle poche onorate dalla consacrazione, avvenuta il 13 febbraio 1903, a opera dell’allora arcivescovo cagliaritano, mons. Berchiella. Il tempio del Cima è affiancato da un bel campanile settecentesco, preesistente, di circa 35 metri di altezza. La festa principale del paese è quella di Santa Maria de Austu, nella liturgia l’Assunzione (15 agosto), con momenti di intensa partecipazione popolare, come testimoniano la cerimonia della vestizione del simulacro, secondo la tradizione bizantina della “Dormitio Virginis” (il giorno 13) e la solenne processione del vespro. Di notevole importanza etnico-religiosa la Caccia alla giovenca (all’alba del 14) e il Palio di Santa Maria (pomeriggio del 15), momenti che affondano le radici in epoche remote.